Le liste

Dove e quando m’è venuta la fissa delle liste non lo so, le ho sempre fatte. So solo che a un certo punto le ho condivise. E in un attimo sono diventata la “regina delle liste”!

Le liste esistono da prima della mia passione per loro. Hanno forme diverse: di elenchi, inventari, collezioni, immagini. 

Sono una forma di organizzazione alla portata di tutti. 

Sono adatte al lavoro ma anche al tempo libero. E soprattutto sono perfette quando si parla di web per priorizzare, organizzare, escludere contenuti e materiali. 

Le liste sono dei diari senza averne l’aria

Vorresti scrivere, ma non hai tempo. Ti attira il journaling ma non sei costante. Ecco la lista fa al caso tuo. Non è impegnativa, può essere fatta anche di sole parole, non richiede dosi eccessive di tempo o di pensiero. Non è complicato farle: tutti siamo capaci di scrivere una lista. 

Le liste non hanno regole

Le liste hanno titoli, non regole se non quelle che decidiamo di dargli noi. Possono essere infinite, possono riguardare qualsiasi argomento, possono essere un lungo non sense. 

Possono ispirarsi alla realtà o volare astratte nelle assurdità dei nostri pensieri. Possono aiutarci a fare la spesa o fermare una sensazione in una parola, possono tenere traccia di sogni, obiettivi, desideri, aspettative, calzini nel cassetto. 

Le liste parlano

Qualsiasi cosa tu decida di scrivere nella tua lista lei parlerà di te, di quello che sei, che fai, a cui aspiri, delle cose che ti riguardano. 

Anche quando le usi per fare una classificazione dei contenuti di un sito il punto di vista con cui classifichi sarà il tuo e per questo suggerirà a chi lo legge qualcosa di te. 

Classifica i contenuti del tuo sito

Una delle cose che preferisco delle liste è la loro applicazione quando si tratta di web. Le liste sono quella cosa che si usa per i metadati, per le categorie per i menù, per progettare i contenuti e  dar loro un senso, una forma. 

Il tentativo dovrebbe essere quello di rendere quei testi comprensibili a tutti, universali, anche se il lettore percepisce la soggettività e la sensibilità di chi le fa.

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