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Adesso

Volevo cominciare così: c’è crisi. Volevo anche che crisi fosse la parola chiave di questo post. C’è crisi fuori e dentro di me. Poi mi è passato il pre mestruo. E ho deciso che la parola chiave di questo post è occasione. E infatti novembre messi via i primi dieci giorni, ed esclusi gli F24, è andato bene.

Il mese degli F24

Ora, quando pago gli F24 vorrei sempre che i clienti di tutto il mondo si mettessero una mano sul cuore e pensassero che quello che resta attaccato a noi freelance è la metà di quello che ci pagano, senza ferie, malattie e bonus vari, ma questa è un’altra storia.

Novembre è il mese del mio compleanno che è stato lo stesso giorno del black friday, della mia festa di compleanno che è stata bella, è il mese che mi trascina dentro l’inverno e il Natale, due cose che amo a dismisura. Possiamo prolungare questi mesi e toglierne un po’ all’estate che appiccica?

Unisco i puntini degli altri

Ho scritto molto in questi giorni per gli altri, ho preparato un paio di interviste super personalizzate, mi sono preparata all’aula e cavolo insegnare mi piace.

Domani sono a Torino in uno spazio bello, @spaziofigo, a parlare di com’è scrivere, a spolverare un po’ di creatività e mentre ripasso penso che il #corsodipensieriscritti me lo dovevo proprio, che è la cosa migliore che mi sono regalata degli ultimi tempi.

Respiro e imparo delle cose di me

Poi vabbè ho toppato in ben due sfide con me stessa, il podcast che è tutto ancora nella mia testa, e una scadenza non di lavoro, ma ho deciso che posso essere clemente di tanto in tanto e comprarmi dei vestiti da femmina (che era tanto che non).

Questi giorni che mancano a salutar novembre sono intensi, chiudo cose mentre ne apro altre, ma so che alla fine c’è Natale, le lucine, la nebbia, le tazze da tè, gli amici, e poi di nuovo lavoro, che a me riempirmi le giornate di lavoro piace. Tutto quello che è successo, le cose che ho fatto, i confronti che ho avuto lato mestiere son cose che ho costruito piano piano dandomi l’occasione di crederci. E per la prima volta in vita mia ho sentito il valore dell’esperienza, un bagaglio che trascino in silenzio, ma che nessuno può portarmi via.

‘Sti 41 anni si fanno sentire finalmente in tutta la loro bellezza, non solo in hangover.

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