Le liste sanno diventare poesie, questa che segue è ne è un esempio. Durante un laboratorio di scrittura ho chiesto di compilare delle liste partendo da un titolo. Ognuno ha scritto la sua lista su un foglio condiviso su drive. Concluso il laboratorio, ho messo insieme un punto di ciascuna lista, per ogni partecipante, partendo dallo stesso titolo, ed è venuta fuori una poesia che ho intitolato Versioni brevi di vite non mie.
Potrei essere
Quella che ha girato il foglio in orizzontale e ha iniziato a disegnare mappe e la vita è cambiata
Quella con un appartamento vista tour Eiffel in cui tornare ogni sera
Quella che cade, si sbuccia, si rialza e ricomincia a correre
Mi alzo presto la mattina, prima di tutti gli altri
Ho una pila di libri sul comodino che mi guarda e non so da quale cominciare
Colleziono piccole storie che vorrei impacchettare e regalare a qualcuno per farne romanzi
Mi manca dormire con qualcuno da abbracciare tutta la notte
Mi manca una pacca sulla spalla e le parole: va bene così
M ricordo sempre i compleanni delle persone, in pochi si ricordano il mio
Anni con la smania di andarmene per poi non rassegnarmi a questa lontananza
Anni con il gusto amaro nello scoprire di essere stata un’ingenua troppo a lungo
La stanchezza di essere sempre la locomotiva anche quando avrei bisogno di essere un vagone
La famiglia, il mare, il cibo, il sole, il caldo, il cibo, le feste, le vigilie delle feste, il cibo, il giorno dopo delle feste, il cibo, e ancora il cibo
Sono alla ricerca di un corpo in cui sentirmi a mio agio
I dietro le quinte e i backstage sono i miei spazi preferiti della vita
sempre più spesso voglio evitare le persone, ma alla fine quello che mi riesce meglio è stare con le persone
Credo di essere cresciuta, ma non è vero
Sono diventata bambina, ma da grande
Hai letto un assaggio di quello che si scrive ai miei corsi.
Iscriviti a Paragrafo, la mia newsletter fatta di scrittura, risorse, citazioni e fatti miei. La mando una volta al mese, di solito a fine mese.